Il cartografo – parte seconda

Tutto cominciò un giorno che avevo bevuto un goccio di troppo e mi sentivo un profeta pronto a rivelare verità nascoste.

Il vecchio saggio sacerdote
Il vecchio saggio sacerdote

“Voglio parlarti delle divinità di questa terra. Tu e la tua tribù in cosa credete?”
“Crediamo nel dio Sole e nella dea Luna che vegliano su di noi giorno e notte. Il Padre Sole che feconda la terra, dà vigore e forza, illumina il cammino. La Madre Luna che rinfresca l’aria per farci riposare e guida il tempo nel suo scorrere inesorabile.”
“Allora essi esistono perché tu credi in loro.”
“Mi stai dicendo che se noi smettiamo di credere nel sole e nella luna essi scompariranno?” “No, sciocco. Sto dicendo che il Padre Sole è stato creato da voi e dalla vostra fede.”
“Eresia! Dio Sole perdona queste parole blasfeme! Come le piante che spuntano dalla terra per volere del Padre Splendente, anche noi siamo sorti dalla terra per suo desiderio.” “Invero, quando si presentano sentimenti molto forti, o un gruppo di persone concentra la propria fede, nasce una divinità che continua ad esistere finché qualcuno crede in lei. Voi vedete il sole e credete che sia una divinità, quindi questa vostra fede guida i flussi magici di questo luogo e li plasma, li modella per come voi l’immaginate.”
“Non è possibile! Sei uno stolto gananita! In infedele che venera statue di legno.”
“Ah! Ho visto troppe cose nei miei viaggi e preferisco non credere in nulla.”
“Come puoi non credere in nulla?”
“Lo faccio per evitare di credere in qualcosa di sbagliato. Ci sono degli adoratori dell’abisso che credono che dolore, desiderio, inganno e morte governino la nostra vita. A loro offrono sacrifici e rituali così potenti da far crescere a dismisura questi antichi sentimenti. Adesso gli antichi si stanno risvegliando e torneranno a tormentare questa terra. E non potremo fare nulla per fermarli.”
“Sbagli e ti contraddici. Se le divinità prendono potere dalla nostra fede, allora crederemo in loro ancora con più enfasi. Faremo rituali più belli e gioiosi per le nostre Alte Luci e convinceremo chi non crede a seguirci. Così che quando il male antico si avvicinerà, Padre Sole lancerà i suoi raggi tonanti sulle bestie dell’abisso e ci libererà dal dolore e dall’inganno.”
“Eh, eh, eh! Hai dimenticato dalla morte.”
“Quando il Padre Sole decide che abbiamo dato tutto su questa terra ci chiama a sé e nessun fantasma oscuro prenderà la nostra cenere.”
“Bah, sai una cosa: forse siete quello di cui questa terra ha bisogno. La vostra fede magari ci salverà tutti quando gli antichi arriveranno. Magari quel giorno comincerò a credere anch’io a Padre Sole. Magari alzerò le mani al cielo per dargli tutta la mia speranza. La speranza di non morire divorato da qualche bestia piena di artigli e denti aguzzi. Spero di essere molto ubriaco quel giorno.”

il concilio si riunisce
il concilio si riunisce

Da quel giorno, il saggio anziano cominciò ad organizzare rituali ogni volta che la luna cambiava, con danze e canti che duravano dalla notte al giorno dopo. Costruirono un tempio i cui al tramonto elevavano una preghiera ai due dei che si alternavano nel cielo,e raccontavano ai bambini le storie della creazione. Ci volle poco perché si formasse in loro la volontà di spargere la voce, di convertire altri popoli per salvare la terra dal male nascosto.
Non avrei mai pensato di poter ispirare così tanto un uomo con poche parole. Sinceramente volevo spaventarlo e ridere alle sue spalle. Non pensavo che il suo fervore fosse così forte da riuscire a turbarmi. Mi sono sentito più confuso di quando entrai da quel cancello nel bosco della Volaterra e mi ritrovai nel deserto di quest’isola maledetta.
Sono in questo villaggio da un anno ormai – se il tempo passa nello stesso modo qui – e non sono mai stato meglio. Non sentivo più quel bisogno impellente di viaggiare – e di bere! – e sono in pace. Ma adesso c’è qualcosa in me che non va. Mi sento a disagio perché mi sento osservato. Non dalla tribù. Sento una presenza pesante intorno a me.
Mi sto lasciando condizionare dalle loro adorazioni, forse, ma comunque è meglio che vada via. Forse incontrerò ancora qualcuno di loro, quelli che sono partiti e quelli che partiranno. Ho insegnato loro a difendersi come meglio potevo e anche loro hanno i propri trucchetti per sopravvivere.
Sembrano così… antichi… rispetto ai miei contemporanei. Eppure per alcune cose sembrano più progrediti. Le loro tecniche di costruzione e gli attrezzi che forgiano hanno qualcosa di magico. Dicono di essere in questa terra da otto generazioni e credo che questo li abbia influenzati. Coltivano ortaggi che non ho mai visto, allevano degli enormi pennuti che riescono anche a cavalcare e vivono in case che ruotano per seguire il corso del sole. Attaniti. Non li dimenticherò sicuramente.
Andate a salvare il mondo, portate in giro la vostra fede. Io intanto provo a salvare la pelle da qualche altra parte.
Gasp! Ora però mi ci vorrebbe un buon distillato spaccabudella.

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